La noia ci terrorizza, ma la scienza dice che può farci un gran bene
Nel mondo di oggi abbiamo a disposizione una tale varietà di stimoli, che raramente ci annoiamo. Gli smartphone, in particolare, con i continui sms, whatsapp e notifiche, ci hanno abituati ad avere sempre meno “tempi morti”. Ed è un peccato, perché la noia favorisce il benessere e stimola la creatività.
Noia e ozio
Nelle filosofie orientali, in un momento di vuoto l’individuo è libero di annoiarsi, di oziare e di meditare, concentrandosi sul proprio respiro senza pensare ad altro. Ed ecco che un nuovo entusiasmante scopo può emergere spontaneamente da dentro di noi.
Anche in Occidente, in passato, era presente un senso positivo dell’ozio. In molte religioni compare l’indicazione di un ‘tempo santo’, da dedicare alla preghiera e all’inattività.
Noia e creatività
Secondo alcune teorie, la noia sarebbe un requisito fondamentale per la creatività. Nei momenti di noia, infatti, il nostro cervello ha spazio per perdersi in sogni a occhi aperti che hanno un ruolo fondamentale nei processi cognitivi.
In uno studio svolto dalla University of Central Lancashire a un gruppo di persone hanno chiesto di elencare tutti gli usi possibili di una tazza di plastica. È risultato che le persone che avevano svolto in precedenza un compito ripetitivo per un quarto d’ora avevano ideato un maggior numero di risposte e di maggiore creatività.
Lo psicologo Jonathan Schooler ha dimostrato che i momenti in cui ci si rilassa e si lascia “vagare la mente” permettono al nostro inconscio di lavorare meglio. I momenti di noia sono una specie di sosta durante la quale il cervello ricarica la propria benzina.
Quando la noia è “sana”
Come ha dimostrato uno studio svolto presso l’Università di York, a Toronto, si potrebbe dire che c’è un tipo di noia “cattiva” e un tipo di noia “buona”. La prima si verifica quando si cerca la soluzione all’esterno (per esempio negli smartphone), con il risultato di diminuire il senso di autoefficacia e la fiducia nelle proprie competenze.
Conseguenze opposte si hanno quando, per affrontare la noia, rivolgiamo l’attenzione dentro di noi, connettendoci con i nostri pensieri e le nostre emozioni. È quello stato d’animo che viene anche definito “sognare a occhi aperti”.
Il difficile incontro con se stessi
Ma perché per molti è così difficile tollerare la noia? Perché la noia porta a un incontro con se stessi, cosa non sempre facile. È per questo che è così difficile stare in quella situazione, da soli e senza fare niente: perché è in quel momento che siamo più vicini anche al nostro inconscio, alla nostra “follia”.
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