La mafia delle scimmie
I macachi che vivono attorno a un antico tempio di Bali hanno imparato a barattare le merci rubate ai turisti con snack e frutta: un tipo di scambio che apprendono osservando i loro simili.
In attesa del prossimo malcapitato. | SHUTTERSTOCK
Rubare qualcosa e restituirla soltanto in cambio di un
riscatto pare sia un vizio di famiglia. Lo fanno gli uomini, ma anche i
macachi: quelli che abitano attorno a un tempio indonesiano hanno saputo
costruire nel tempo un racket redditizio alle spalle dei turisti. Rubano
cappelli, telecamere, occhiali da sole e tutto quello che possono facilmente
portare via e aspettano di ricevere offerte di cibo dal personale del tempio.
LA SCIENZIATA E I LADRUNCOLI. Il comportamento dei macachi
di Giava (Macaca fascicularis) attorno al tempio di Uluwatu, a Bali, è stato
per la prima volta studiato in modo sistematico da Fany Brotcorne, primatologa
dell'università di Liegi (Belgio).
Dopo quattro mesi di osservazioni di quattro diversi gruppi
di scimmie che vivono attorno al sito, la scienziata si è accorta che i due
branchi più vicini al tempio erano quelli in cui si concentravano i furti: la
prova che il comportamento è appreso e si trasmette tra individui come una
forma di sapere culturale. Gli esemplari maschi giovani, i più intraprendenti,
sono anche quelli che rubano più spesso.
QUEL CHE SUCCEDE AL TEMPIO RIMANE AL TEMPIO. Il fatto
interessante è che questa forma di ricatto non è stata osservata in altri
gruppi di macachi nel mondo: le scimmie apprendono la tattica dalle generazioni
precedenti e la trasmettono alle successive. E quando un nuovo branco viene a
vivere nei paraggi, è a sua volta "iniziato" all'estorsione. Le osservazioni
serviranno a trarre nuovi indizi sulla psicologia di questi primati e
sull'origine dei comportamenti di scambio e negoziazione, nei quali l'uomo è
maestro.
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