Venezia: il labirinto più bello d’Italia è ora aperto al pubblico
Migliaia di piante di bosso si incrociano e si elevano, formando un intricato percorso: apre al pubblico il labirinto di Borges, un luogo magico
14 Giugno 2021
Il verde delle foglie e
del prato, l’allegro rincorrersi di farfalle colorate, il profumo dell’erba
tagliata di fresco. E ancora una melodia, che riempie le orecchie e accompagna
lungo un cammino misterioso: questo è quanto aspetta chi visiterà il labirinto
di Borges, uno dei luoghi più incantevoli d’Italia che adesso è ufficialmente
aperto al pubblico.
Situato sull’Isola di San Giorgio a Venezia, il labirinto è un vero incanto di recente costruzione: risale solo al 2011 ed è stato realizzato dalla Fondazione Giorgio Cini per volere della scrittrice Maria Kodama, vedova di Jorge Luis Borges che desiderava ricordare l’amore del marito per Venezia.
Il labirinto è un
omaggio all’opera di Borges Il giardino dei sentieri che si biforcano, uno dei
racconti più suggestivi dello scrittore, che lo sviluppò proprio come se fosse
un misterioso e intricato enigma, un “labirinto letterario” il cui tema è il
tempo e il cui senso ultimo viene svelato soltanto alla fine.
Fino a oggi il groviglio di biforcuti sentieri è stato fruibile solo dall’alto. Chi si recava a Venezia lo poteva ammirare dal terrazzo del Centro Branca, godendosi una visione panoramica di questa meraviglia verde, le cui siepi sono disposte in modo tale da formare il nome Borges per ben due volte.
Le visite dall’alto,
per altro, permettevano di osservare non solo il giardino, ma anche le
affascinanti sculture dedicate alle opere di Borges, tra cui due clessidre, un
punto di domanda, una tigre, un bastone e degli specchi.
Adesso, però,
l’esperienza si intensifica e diventa ancor più forte, più potente e
suggestiva: la Fondazione Giorgio Cini ha infatti deciso di organizzare delle
visite guidate della durata di 15 minuti proprio all’interno del labirinto.
Gli appassionati delle
opere dello scrittore Novecentesco potranno vivere la magia di immergersi in un
disorientante cammino che si snoda tra oltre 3200 piante di bosso alte novanta
centimetri. E non è finita qui, perché per di più i visitatori potranno bearsi
della suite Walking The Labirinth, composta per l’occasione da Antonio Fresa,
eseguita e registrata con l’Orchestra del Teatro La Fenice.
Non temete però di
restarne intrappolati, nonostante la complessità della struttura è pressoché
impossibile perdersi: nella vertigine che i labirinti riescono a dare, ci si
smarrisce, ci si ritrova, ci si disorienta, e poi, alla fine, si scorge la via
d’uscita.
Le visite, organizzate
per celebrare il decennale della creazione del labirinto, i trentacinque anni
dalla scomparsa di Borges e i settant’anni della Fondazione Giorgio Cini, si
potranno effettuare tutti i giorni tranne il mercoledì. Ricordiamo, inoltre,
che per perdersi in questo luogo magico occorre prenotare la visita sul sito
della Fondazione.
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